sabato 24 marzo 2012

EXPO INTERNAZIONALE ITINERANTE DI ARTI VISIVE ‘APOCALYPSE DAY 2012-MAYA PROPHECY’


EXPO INTERNAZIONALE ITINERANTE DI ARTI VISIVE

‘APOCALYPSE DAY 2012-MAYA PROPHECY’




Mostra Internazionale Itinerante di Pittura, Scultura,Fotografia, Grafica,Installazioni Visive

con la

PERFORMANCE DEGLI ARTISTI MAURO LAFRONTE ED ENZO DENTE NELLA LORO ''ESPLOSIONE DI COLORI'



La Prima tappa sarà al Palaturismo di Montegrotto Terme (PD)dal 24 al 31 Marzo 2012

Espongono Artisti di fama nazionale e internazionale ed emergenti per le categorie Pittura ,Scultura,Grafica e Installazione Visiva



PITTURA

BENEDETTO CIOCIOLA

BRUNO GRASSI

CAPPADONIA LAURA

CRISTINA BETTIN

CRISTINA CASTELLANI

DIMITRI MILESI

DOMENICO GIACALONE

ELENA P. DELL’ANDREA

EMMA SALVATI

ENNIO MONTARIELLO

ERCOLE FURIA

FATIMA HAMEURLAINE

GABRIELLA DUMAS

GIAMPIERO ABATE

GIANFRANCO AMODEO

GIULIETTA VALENTINO

IVO VASSALLO

LEONARDO VANNIMARTINI

LUCIANO PRESTA

LUCIANO RIZZATO

MAELA SIVESTRIN

MARCO MELODIA

MARILENA BORDIN

MARISA ASOLA

MAURO MARTORATI

NINO COCO

PAMELA LAZZARINI

PAOLO VITERBINI

PATRIZIA DA RE

REVEYLANT

ROBERTO NIZZOLI

ROSSANA MELAI

SAMANTA LAI

SYLVIE VACHÈ GUY

THOMAS FERRONATO

UMBERTO SALMERI

VITTORIA VIGO



SCULTURA

ANETA FLOREA

FAGGION NICOLETTA

FRANCESCO CARUSO

GIO’ DAL PIVA

SIRO POLAZZETTO





INSTALLAZIONI

CARLO MAGGIOLO

HELENA GATH

VIRGINIA MAIELLARO



FOTOGRAFIA

DONATO FUSCO

LOREDANA RACITI







GRAFICA

ANDREA POLETTI

ELIO PESCE

MARCELLO MANCA

MAURIZIO FARINA

UMBERTO SALMERI

V SPARTACUS


31 Marzo 2012 ore 17.30 Finissage e Premiazione artisti




Domenica 25 Marzo 2012


Palaturismo di Montegrotto Terme(PD) via Scavi 14

ore 17.00


CONVEGNO E PRESENTAZIONE DEL LIBRO

'INTERVISTA CON GLI DEI’

di

Giorgio Terzoli

Promosso dall’Ass .QueenArtStudio

In occasione della

MOSTRA DI PITTURA FOTOGRAFICA GRAFICA INSTALLAZIONI VISIVE

POESIA E NARRAZIONE

EXPO INTERNAZIONALE DI ARTI VISIVE ‘APOCALYPSE 2012-MAYA PROPHECY’


Che si terrà al PalaCongressi di Montegrotto(Pd) dal 24 al 31 Marzo 2012

Il Convegno predeve la proiezione di un filmato,una conferenza sull’argomento dell’Anno e la presentazione del libro dello Scrittore G. Terzoli

Ingresso 9 euro/Soci QueenArtStudio 7 euro
Prenotazioni e prevendite Tel 3346447738

e presso gli IAT DI ABANO via P. d'Abano Tel 0498669055 ,

MONTEGROTTO viale Stazione Tel 0498928311

e PADOVA Galleria Padrocchi Tel 049 8767927


 Note sull’autore Giorgio Terzoli (Bologna, 8 novembre 1961) è uno scrittore italiano.

Nato a Bologna l’8 novembre 1961, imprenditore e appassionato di antichi misteri è membro della Società Archeoastronomica Italiana. Attualmente collabora con Rai Due e Rai Tre.

Nel 2007 Terzoli ha pubblicato un libro sull’argomento edito da Minerva dal titolo “2012: l’ultimo mistero dei Maya” che è a tutt’oggi alla sua settima ristampa. All’archeoastronomo è stato inoltre commissionato un video dalla trasmissione Voyager di RAI 2 dal titolo “L’era dell’Acquario”.




martedì 20 marzo 2012

L’Arte collaborativa di Anna Seccia per i 150 anni dell’unità d’Italia

L’Arte collaborativa di Anna Seccia per i 150 anni dell’unità d’Italia

17 marzo - 15 aprile 2012





Sabato 17 marzo 2012 alle ore 11,30 presso l’Aurum di Pescara alla presenza delle massime autorità civili e religiose della città è stata inaugurata la coloratissima installazione pittoscultorea di m. 2,80 x m.280, dal titolo”L’uovo della collettività” composta da quattro parti singolarmente autonome e unite contemporaneamente, realizzata dall’artista Anna Seccia con il coinvolgimento degli studenti del Liceo Artistico Bellisario Misticoni di Pescara. Essa resterà esposta nella Sala Michetta fino al 15 aprile.

L’Opera, ideata dall’Artista per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ben rappresenta il concetto dell’ “l’articolo 12 della nostra costituzione”.



Il 4 novembre 2001 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi celebra il 140° anniversario dell' unità nazionale a San Martino della Battaglia, con le seguenti parole: "Adoperiamoci perchè in ogni famiglia, in ogni casa, ci sia un tricolore a testimoniare i sentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento.

Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e civiltà”.

La bandiera italiana è nata nel 1794, quando due giovani studenti di Bologna, Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni, si posero a capo di una sommossa contro il potere assolutista che governava la città da quasi 200 anni. I due presero come distintivo la coccarda della rivoluzione parigina, ma, decisero di modifiare  l'azzurro con il verde. Il significato allegorico è rimasto comunque lo stesso: un Tricolore come meta di un popolo che aspira ad ideali quali Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza, tre obiettivi senza i quali non ci può essere Dignità, Democrazia, Prosperità.

Il nostro Tricolore riassume i naturali "Diritti dell'Uomo", i desideri di tutto il popolo, la volontà di chi crede nella propria nazione e la vede proiettata al progresso, con leggi giuste, senza divisioni interne, con gli stessi doveri e identici privilegi per tutti. Un paese dove l'etica e la morale siano un modello invariabile per un'esistenza felice e serena. Questo è il messaggio scritto nella nostra bandiera, e questo è quanto speravano quei due studenti che l'hanno concepita e difesa a costo della loro stessa vita.

La nostra nazione è nata dall’unione di più popolazioni e dalla condivisione dell’ideale di patria, intendendo la condivisione come il massimo arricchimento possibile nella vita di un individuo e di una Nazione ed è questa l'idea cardine alla base dell'opera ‘L’uovo della creatività collettiva’ realizzata dall’artista Anna Seccia, con la collaborazione degli studenti del Liceo artistico “Bellisario-Misticoni” di Pescara, coinvolti dall'artista per permettere loro di interpretare il significato vero e  profondo della sua opera attraverso la libera creatività e la collaborazione.

L'opera di Anna Seccia inaugurata il 17 marzo è un’installazione complessa composta da quattro parti (singolarmente autonome) e da più di 1000 uova dipinte a mano, gli elementi che la compongono rappresentano il tema della Creazione, della Rinascita e dell’Unità, temi portanti e basilari per la ricorrenza del centocinquantenario dell'unità d'Italia.

L’installazione si concretizza da una parte nell’uso di un elemento altamente simbolico come l’uovo, e dall’altra nell’affermazione del concetto dell’unità dell’opera d’arte, essa esprime l’individualità e l'autenticità di ogni singolo elemento ma in un'ottica globale nella quale tutti i singoli elementi contribuiscono a formare il “tutto”.

L’uovo è da sempre il simbolo della vita e di tutto ciò che nasce e cresce.
Per i filosofi egiziani era il fulcro dei quattro elementi dell’universo mentre secondo alcune credenze pagane rappresentava il ritorno della vita. Nell’iconografia cristiana l’uovo era simbolo non solo di vita ma anche di rinascita.

L'opera inoltre rientra e costituisce la conclusione del progetto di Global Art sociale-collaborativo iniziato dall’artista Anna Seccia nel 2011 e che porta a termine la sua installazione “Opera aperta” che l’anno scorso è stata tra le protagoniste della mostra “Lo stato dell’arte/Abruzzo”: un’iniziativa speciale ideata dal Padiglione Italia per la 54esima Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi.

Per l’alto valore simbolico che “L’uovo della collettività” rappresenta, l'artista ha pubblicamente espresso il 17 aprile 2012, durante la sua inaugurazione di voler donare il cuore di essa al Presidente della Repubblica Italiana e tre dei quattro elementi che la costituiscono alla città di Pescara e al Vittoriale degli Italiani, costruendo così, nel nome del Vate e della sua italianità e nel segno dell’arte contemporanea e della bellezza (unica modalità per la salvezza del mondo) un triangolo virtuale tra il capoluogo abruzzese, Gardone Riviera e Roma capitale, da leggersi come testimonianza di quanto accaduto e imprescindibile impegno per il futuro.



Artista: Anna Seccia - www.annaseccia.it

Luogo: Aurum

Città: Pescara

Indirizzo: Via D’avalos, angolo via Luisa d’Annunzio – Pescara - Tel 085.4549508  aurum@comune.pescara.it

Esposizione: 17-03-2012 – 15-04-2012

Uff stampa:  Kaleidos, 3387518834, info @artekaleidos.it

Presentazione catalogo tricolore abruzzese… per 150° Unità d’Italia


Presentazione catalogo tricolore abruzzese… per 150° Unità d’Italia

Domenica 25 marzo alle ore 17,00 a Pescara, presso l’Auditorium “Tosti” dell’Aurum, sarà presentato al pubblico il catalogo “tre colori una bandiera  …e un sacco di artisti”  con i lavori degli artisti abruzzesi  che hanno partecipato al progetto nazionale per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia.

 L’iniziativa che ha toccato numerose città italiane, da nord a sud, ha visto, solo nella regione Abruzzo,  la partecipazione di  30  qualificati artisti: Barbara Agreste, Lino Alviani, Sandro Arduini, Gino Berardi, Colleen Corradi Brannigan, Alfonso Camplone, Alfredo Celli, Rossella Circeo, Dino Colalongo, Giancarlo Costanzo, Nicola Costanzo, Rita D’Emilio, Gianfranco Di Bernardini, Mario di Donato, Sonia Di Michele, Giacomo Giovannelli, Manuelita Iannetti, Cesare Iezzi, Giuseppe Liberati, Giselda Marocchi, Marino Melarangelo, Albino Moro, Concetta Palmitesta, Augusto Pelliccione, Massimina Pesce, Gelsomina Rasetta, Anna Seccia, Stefania Silvidii, Franco Sinisi, Gianfranco Zazzeroni,  che hanno rappresentato ognuno   su tre riquadri di stoffa, verde bianco e rosso,    la propria idea del nostro  tricolore.

E mentre quella bandiera, continuando il suo giro per l’Italia, si andava arricchendo del contributo di tanti altri partecipanti, gli artisti   abruzzesi  hanno deciso di documentare attraverso la pubblicazione di un  catalogo lo straordinario evento che li ha visti protagonisti carichi di entusiasmo   in un’opera collettiva ispirata al tricolore italiano. 

Il catalogo 20x20, edito dalla Casa Editrice Palladino, raccoglie  l’intera vicenda  della bandiera in Abruzzo, la cui realizzazione è stata  sapientemente governata da Anna Seccia che ha  saputo  coniugare  le proprie doti di artista  al non semplice   impegno resosi necessario per organizzare l’iniziativa. 

Le opere degli artisti pubblicate in catalogo sono  introdotte, infatti, da un testo  di Anna Seccia  che racconta l’inimmaginabile e invisibile  percorso operativo  per giungere alla realizzazione della bandiera.  Compaiono inoltre in catalogo i testi critici di Massimo Pasqualone e Carla D’Aurelio, nonché l’emozionante racconto da parte degli artisti per voce di Gelsomina Rasetta.

Essenziale è stato, infine, il contributo del fotografo Lorenzo Speziale e di Renato Di Carlo per la realizzazione del video.

Alla presentazione  del catalogo  interverranno tra gli altri, Carla D’Aurelio, Massimo Pasqualone, Anna Seccia e Annarita Della Penna, direttrice dell’Aurum.



Luogo: Aurum

Città: Pescara

Indirizzo: Via D’avalos, angolo via Luisa d’Annunzio – Pescara - Tel 085.4549508  aurum@comune.pescara.it

Vernissage: 25 marzo 2012 ore 17,00

Uff stampa:  Kaleidos, Barbara Scevola, 3387518834 info @artekaleidos.it


Le forme di cui sono fatti i sogni - Teatralità dell’Immagine

Presentazione del Libro Fotografico di

Sebastiano Messina


Le forme di cui sono fatti i sogni - Teatralità dell’Immagine
prefazione di Carlo Fabrizio Carli
Heliopolis Edizioni

21 ottobre 2011 Biblioteca SANDRO ONOFRI Via Lilloni, Acilia

a cura di Livia Compagnoni

Il 21 ottobre 2011 presso la Biblioteca Sandro Onofri, Via Umberto Lilloni 39 / 45 di Acilia, ho avuto il piacere di presentare il Libro Fotografico di Sebastiano Messina dal titolo “Le forme di cui sono fatti i sogni” sottotitolo “Teatralità dell’ Immagine”.

Già il titolo di per se stesso ci rimanda ai versi celeberrimi di William Shakespeare ne “La Tempesta” (atto IV°, I, 156) pronunciati da Prospero : “Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” che così prosegue : “E nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.

Il titolo propone un insieme di elementi che lascia spaesati su quale sia il confine tra realtà e irrealtà. Lo stato di veglia non è anch’esso un sogno? oppure è il sogno ad essere appendice dello stato di veglia?

Questione che rimane comunque irrisolta poiché nelle fotografie di Sebastiano Messina, non troviamo la risposta ma solo il quesito. La“sostanza”, luogo di riferimento della materia è linguaggio simbolico esclusivo della persona, non codificabile, che sogna e la nostra breve vita è avvolta nel sonno. La materia è termine che appartiene a ciò che interagisce con noi, luogo dell’azione, e il sogno è indicazione, rivelazione, coinvolgimento, il sogno sembra essere il nostro riferimento reale, noi siamo il sogno, è come se i sogni fossero tangibili, forme che agiscono su piani e dimensioni sospese, esseri ed energie che nel sogno vivono l’interscambio continuo.

Scorriamo insieme le foto cercando di ri-percorrere lo stesso viaggio onirico e mentale di Sebastiano Messina, restituendo alcuni dati analitici.

Il risultato di questo accostamento fra forma e rappresentazione, origina un accostamento fra lettura e osservazione. Accostamento fuori luogo dato che l'uno tende a contraddire l'altro creando un “cortocircuito visivo”fra le due grandi facoltà della percezione visiva: leggere e vedere.


Epoché



Delineare lo statuto della soglia in quanto “indice”, “condizione di” possibilità della rappresentazione e “fulcro” percettivo dei suoi contenuti, contribuirà a tracciare alcune possibili figure.

La posizione “liminare” e la funzione di cesura tra due diverse forme di realtà, il mondo fenomenico e la rappresentazione pittorica, fanno della porta un oggetto estremamente ambiguo in quanto "luogo, o non-luogo”, di un'articolazione mai semplice, mai data una volta per tutte, tra lo spazio dell'opera, “che sarebbe il di dentro” della rappresentazione, e lo spazio dello spettatore, “che sarebbe il di fuori”. Ambiguità che viene inoltre accresciuta dal fatto che la cornice della porta, sembra esercitare la sua massima funzionalità come centro d'aggregazione, coerenza percettiva dell'immagine, nel momento stesso in cui si cela e si nasconde come limite.

Si può descrivere come una lacuna continua che distacca il disegno dal suo intorno. Poco importa il modo nel quale la discontinuità si realizzi; può essere costituita da un contrasto di forma o di colore, da un mutamento di direzione, o persino da uno spazio vuoto. Basta che l'osservatore sia allertato da una “netta rottura della regolarità”,che funzionerà come barriera e che indicherà una zona che valga la pena di esaminare, e lo farà tanto più efficacemente quanto più semplice ne sarà la forma.

Limite di Trascendenza














In tutte le culture, la porta-soglia, assume un significato di grande spessore psicologico, poiché esprimendo il valore dinamico del passaggio, da un luogo o da uno stato all’altro, invita a superarlo.

Molte sono le allegorie in cui la porta è ‘segno’ di un’altra realtà, qualunque sia la posizione o condizione, la porta è un’apertura che permette di entrare o di uscire, comunque pone e si pone come un problema che deve essere affrontato.

Problema universale, espressivo del passaggio in quanto appartiene ad ogni uomo che interroga se stesso e il significato di questo transito.

Al limite della chiusura

Il rapporto tra interno-esterno viene presentato in tutta la sua ambiguità percettiva dove una porta, sembra isolare una porzione di spazio all'interno dell'immagine. A una lettura attenta si nota però la presenza significativa di un segno grafico – una freccia nera – a dx del margine verticale della cornice. Con questa piccola intrusione Messina, stimola uno sconcertante ribaltamento percettivo, obbligando lo spettatore a una radicale rilettura della fotografia : quello che sembrava lo sfondo dell'immagine balza ora prepotentemente in primo piano, presentandosi non più come porzione di paesaggio incorniciato, bensì come enunciato figurale compiuto. Tra questo enunciato interno alla rappresentazione e il paesaggio che gli fa da sfondo esiste un ambiguo ma solido terreno di comunicazione: la contiguità della linea dell'orizzonte e del cielo.

Le tradizionali coordinate di lettura dell'immagine sono esibite con meticolosa precisione al fine di essere sistematicamente smentite.


Spetzes
 

Nelle foto con aperture che si aprono (anta della porta rossa) è l’artista a sdoppiarsi, mettendo se stesso, e la propria opera, nella situazione di ricezione. In entrambi i casi, i limiti dell'immagine vengono forzati. I rispettivi ruoli del fotografo e di chi guarda si suppongono intercambiabili, in un modo o nell'altro.

Il tema del "quadro nel quadro" è proposto attraverso l'esibizione di una realtà e di uno spazio racchiusi strettamente entro i confini della rappresentazione. L’anta della porta aperta, introduce l'immagine, rivelata o svelata dall'apertura della porta stessa, di natura completamente differente rispetto al paesaggio che le fa da sfondo. Tuttavia i diversi piani della rappresentazione sono in comunicazione tra loro.

L'ambiguità tra i confini dell'immagine, l'interscambiabilità dei diversi piani della rappresentazione, il carattere paradossale e ambivalente dello stesso oggetto-manichino-bambina è estraneo ma al tempo stesso coerente e contiguo al modo dell'enunciato rappresentato, paese delle meraviglie il più fantastico dei sogni, il viaggio di Alice, vale a dire il regno dell’immaginario

Limine









In questa foto, una porta che non c’è, sfonda la parete divisoria tra due ambienti, tra due spazi. Rappresenta un limite meno categorico rispetto alla finestra, la quale separa 'cultura' e 'natura', mentre la porta si limita a costituire uno iato nel mondo della cultura .

Porta, come soglia di ingresso e diaframma di passaggio alla rappresentazione e ai suoi codici costitutivi; porta come via d'accesso alla riflessione sull'immagine. Il motivo della porta viene utilizzato come "metodo di autodefinizione della rappresentazione di interni“, riprende ed enfatizza la funzione interpretativa del toposdella porta utilizzandolo per sottolineare il "carattere dialogico" dentro-fuori dei diversi piani dell'immagine.

Rispetto alla tradizione che attribuisce alla figura centrale il ruolo di "guida" all'immagine, qui è l’immagine in primo piano, apertura nella parete, che invita a oltrepassare con lo sguardo la soglia chiusa dietro la quale è inscenata la rappresentazione vera e propria.

Come indice e soglia dell'ingresso nel mondo della rappresentazione, la prima apertura nella parete, deve necessariamente porsi come linea di demarcazione tra immagine e l’immagine della porta chiusa sullo sfondo, come tessuto connettivo tra due spazi assolutamente distinti deve poter stabilire una congiunzione di pertinenza interna all'enunciato rappresentato.

Proprio per questa sua natura liminare, la porta assume un ruolo chiave all'interno dell'indagine sullo statuto dell'opera d’arte e sui margini della rappresentazione, presentandosi come il "cardine" attorno al quale ruota la riflessione sui meccanismi di produzione illusionistica delle immagini.

Epiphania









Nella fotografia Epiphania, Messina, ci presenta l'immagine interna di una stanza. Una piccola finestra quadrata, semiaperta incornicia il sole che illumina il mondo esterno. C'è molto da dire su questa fotografia, in particolare attraverso la creazione elegante di zona di luce e di oscurità estrema, attraverso la giustapposizione di profili scuri, senza spessore (la cornice dell’immagine religiosa) proiettati su uno sfondo immerso nel buio, veniamo rimandati alla percezione di quello che potrebbe essere un catalogo di autodefinizioni, una composizione complessa in cui è mostrato ciò che è, per sua natura, la fotografia.

A sinistra, appesa alla parete, si trova una immagine incorniciata, provvista di vetro che, come se si trattasse di uno stesso cliché, restituito da uno specchio, ci rimanda parte della finestra, aperta, con il suo parziale raddoppio sulla parete.

Inserita nella fotografìa si trova una dimostrazione della riproducibilità che è al centro del processo fotografico e che si ripercuote sull'immagine che abbiamo sotto gli occhi. C'è naturalmente la luce, come fonte di visibilità da cui dipende la fotografia. C'è poi la finestra stessa, mostrata sotto forma di anta-cornice, aperta sulla scena, apertura che permette alla luce di entrare.

Essendo questione di simboli, risulta evidente che ci troviamo di fronte a un otturatore : l'apertura meccanica che permette alla luce di penetrare nella camera oscura della macchina fotografica.

Abbiamo una costellazione di segni, per mezzo dei quali l'immagine rimanda al procedimento che è all'origine del suo essere specifico e che la definisce.

Questo aspetto è il riconoscimento del taglio della realtà, del fatto che la fotografia riproduce il mondo, ma lo fa per frammenti. Una fotografia è ritagliata, non necessariamente da forbici o da cornice, ma dalla macchina fotografica stessa. La macchina, in quanto oggetto, taglia una porzione di campo infinitamente più grande. Una volta ritagliata la fotografia, il resto del mondo è eliminato dal taglio. La presenza implicita del resto del mondo e la sua espulsione esplicita sono aspetti fondamentali della pratica del fotografo quanto ciò che egli mostra esplicitamente.

Roma 12 marzo 2012 ( Livia Compagnoni )

Informazioni e richieste:


incontri oltreViola all'8°piano con Giulia Pacetto


Il prossimo incontro oltreViola sarà all'insegna di una nuova interessante “contaminazione” nonché condivisione creativa ma questa volta niente parole, non serviranno, questa volta solo melodia.
Ascolteremo la fusione di immagini e musica guidati dalle note di Giulia Pacetto che, con trasporto e maestria, ci farà viaggiare fra e con le corde del suo violino.
E' esattamente così che anche noi ci tenderemo, vibreremo, ci sentiremo “pizzicati” e avremo la possibilità di sentire dal di fuori e dal di dentro uno strumento dal suono indiscutibilmente seducente, sublime, irreale, così terribilmente magico da arrivare a farci vibrare d'allegria, ma nello stesso istante, a struggerci l'anima.


Che dire: “in ogni nota c'è la vita” (“Il Concerto” di Radu Mihaileanu)


leggi il programma


durata: 20'
ingresso: Libero
dove? Roma (Nuovo Salario)
quando? 24 marzo 2012 h:18.00
dopo? Se vorrete, parleremo con lei
posti: 13 seduti... e qualcuno in piedi (2, 3?)
prenotazioni: appuntamentoinstudio (obbligatoria)
avviso: Il luogo non è consigliato ai claustrofobici (anche se lo studio è munito di terrazza)
si può fumare? In terrazza è concesso.
curiosità: Il primo incontro con Giulia Pacetto
Giulia

©2012www.violadimassimo.com


lunedì 19 marzo 2012

UNICUIQUE CRUCIS


  UNICUIQUE CRUCIS
“ognuno ha la sua croce”

mostra collettiva d ’Arte Contemporanea 

Inizio mostra e vernissage: 24 Marzo 2012 h 18:00
Location: MUSEO DIOCESANO – Gaeta – 04024 (LT) |
Periodo: dal 22 Marzo al 15 Aprile 2012
Orari: apertura tutti i giorni dalle ore 17:00 alle ore 20:00
Chiusura: Il lunedì , il martedì ed il mercoledi’
Ingresso: gratuito
Organizzazione: ASS: LYNART
A cura di: Lyna Lombardi
Press office and Info: lynart@hotmail.it cell. 3384594195 / 3661595742

L’ Associazione LYNART di Lyna Lombardi, nel periodo più importante, a cavallo tra la primavera e la S.S. Pasqua, da’ vita all’interno del magnifico MUSEO DIOCESANO di GAETA alla mostra collettiva d ’Arte Contemporanea “UNICUIQUE CRUCIS” –ognuno ha la sua croce-
Artisti internazionali presenteranno (con le loro opere di pittura, scultura, grafica e fotografia) la loro personalissima interpretazione del tema “ognuno ha la sua croce”.
Tra le figure geometriche, la Croce è il terzo simbolo fondamentale, attestato fin dall'antichità più remota.
In essa si congiungono Cielo e Terra, Tempo e Spazio.
Il Cristianesimo ha rielaborato il suo simbolismo arricchendolo ulteriormente, facendo sì che tra le figure geometriche la Croce diventasse simbolo preminente.
Essa rappresenta il Crocefisso, il Cristo, il Verbo, la Seconda Persona della Trinità (secondo la leggenda il legno della Croce proviene dall'Albero sorto sulla tomba di Adamo).
Il simbolo della croce e’ quindi un patrimonio fatto di conoscenza e cultura, di emozioni e di sogni, di saggezza ed innovazione, che ci aiuta a comprendere che qualunque cosa può essere interpretata sotto aspetti differenti e che ognuno di noi, durante questa interpretazione, può avvertire espressioni, sfumature ed emozioni capaci di rimodulare il proprio pensiero.

Il vernissage , che si terra’ sabato 24 marzo alle ore 17,30, sara’ a cura del noto critico d’arte ing. Carlo Roberto Sciascia .
ARTISTI PARTECIPANTI:
MAURIZIO MONACO, CRISTIANO RAGO, STEFANIA NICOLINI, LORY TEDESCO, DAVID PARRA, DONATELLA BLUNDO, LORENZO VILLA, STEFANIA GUARASCIO, LUIGI CALI', RAGO ANNA, LAURA CAPPADONIA, RAFFAELE D'ERRICO, PIER LUIGI AGOSTINI, JOSHUA SOTTILE, ROSSELLA SPANU, MARIAGRAZIA BENVENUTI, NICOLA DI LIEGRO, ANNARITA VISCIDO, ENRICO DURATORRE, MARCO CALIGNANO,LUCIANO SCIOMMARI, BARBARA GIUSTO,PIETRO ERRICO SCACCHI, CHIARA NARDONE, GIORGIO CARA, VITTORIANA RUTIGLIANO, TIZIANA DI BARTOLOMEO, ANDREA FESTA, ANNA SCRIMINACI, KELLY COSTA, MARTINA CODISPOTI,GIANNI DE CARO,SILVIO FUSCO

PRIMAVERA LATINOAMERICANA

Primavera Latinoamericana" si articola in un ricco programma che va dalla musica, al cinema alle arti visive, coniugando i più bei luoghi della cultura romana (Centrale Montemartini, MACRO Testaccio, Casa del Cinema) con artisti di fama internazionale provenienti da diversi Paesi dell'America Latina.PROGRAMMA
CINEMA
elcinelatino
Rassegna cinematografica latinoamericana
A cura di Rodrigo Díaz, Direttore del Festival del Cinema Latinoamericano di Trieste
Luogo: Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 - Roma
Date: da mercoledì 28 marzo a lunedì 2 aprile 2012
Programmazione: in via di definizione.
I film verranno proiettati in lingua originale sottotitolati in italiano
ARTI VISIVE
Un latinoamericano fra tradizione e contemporaneità
Mostra di Alfredo Sosabravo
A cura di René Palenzuela
L'artista cubano Alfredo Sosabravo, personalità di prestigio nel panorama delle arti plastiche latinoamericane, presenta una serie di tele di grandi dimensioni, sculture in bronzo e vetro di Murano.
Luogo: La Pelanda - Testaccio, Piazza Orazio Giustiniani, 4 - Roma
Date: da mercoledì 11 a domenica 29 aprile 2012
Inaugurazione: mercoledì 11 aprile, ore 18.00
MUSICA
lamúsicalatina
Ciclo di concerti di musica latinoamericana
Un viaggio attraverso la ricchezza dei ritmi e delle sonorità latinoamericane.
Luogo: Centrale Montemartini, Via Ostiense 106, Roma

Date e concerti:
Venerdì 13 – sabato 14 aprile, ore 21.00
Dal Brasile: Levy Jardim (chitarra e voce), Lica Cecato (chitarra e voce) e Carolina Santa Brígida Sena (pianoforte)
Venerdì 20 – sabato 21 aprile, ore 21.00
Dall’Uruguay: Ana Karina Rossi & Tango Sonos Orquesta Esencial

Venerdì 27 – sabato 28 aprile, ore 21.00
Da Cuba: Mónica Marziota y su grupo

Venerdì 4 – sabato 5 maggio, ore 21.00
Dall’Honduras: Guillermo Anderson y Ceibana
Per informazioni:
Segreteria Culturale IILATel. +39 06 68492.225/246s.culturale@iila.orgQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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