venerdì 29 novembre 2013

"zeitgeist – lo spirito del tempo"

 
"zeitgeist – lo spirito del tempo"

                  Data: dal 30 novembre 2013 al 06 dicembre 2013
                  Spazio40 Galleria
                  Indirizzo: via dell'Arco di San Calisto 40, Roma

Orario di apertura: 11.00-21.00 vernissage ore 18.00

Sito internet: www.spazio40galleria.com

Referente: tina loiodice

Per informazioni: 3491654628
A proposito dello “Zeitgeist” e del pittore Luca Palazzi
Di Gionata Di Cicco
Tra cartacce e degrado, seguendo l’ombra dei miei passi ragionavo sul concetto di possibile, e sulla logica di credibilità. La lingua mi sbatteva sui denti e vedevo questo mio paese, l’Italia, sprofondare in burroni di ossa e sterpaglie. La strada era marcia, come pure l’aria; sul mio sorriso di un tempo era precipitato un rivolo di sangue. Come si può fondare un’estetica in un paese che è stato capace di seppellire la sua storia, la sua bellezza? Il mio occhio vagava nell’ombra, esposto all’abisso di una terra senza più radici. Le cose inutili avevano vinto sul bello. La coscienza di questo paese, insondabile come gli abissi di un oceano lontano, svaniva nella notte dei tempi. L’insidia del dubbio che qualcosa potesse cambiare era morta, e ogni speranza appariva come il silenzio nel deserto. La mia coscienza era sepolta da una bufera di pensieri. In un paese che aveva sete di rinascita, il cuore dell’uomo era condannato ad un’arsura senza spazio e senza tempo. Eppure era tutto intorno sospeso come magia, e le risposte erano dietro il velo distorto della realtà. Qualcuno da qualche parte doveva ancora conoscere la via per generare le forme e fissarne l’anima per sempre. Qualcuno che fosse capace di indagare lo spirito del tempo in cui viviamo che ci indicasse dove oggi siamo esattamente. Cosa è oggi questo tempo che viviamo? Io vagavo per le strade della mia città, intento a seguire questa traccia come i porci seguono le ghiande. Uno strazio che saliva come un grido attraverso le galassie mi dilaniava l’anima. Era la notte del mondo, e io lì per i vicoli di Roma a cercare un luogo, una rappresentazione. Esodo. Supplica. Lotta. Sintesi. Concetti alti e ormai dimenticati. Come se questa vecchia Creazione fosse condannata alla dimenticanza. L’uomo è distratto, è rarefatto come l’aria. Segue l’inganno e finisce nella fossa. Questo vortice di idee pieno di immaginazione non aveva le immagini per ritrovare un punto di partenza.
Le mie dita assetate volevano toccare ma non potevano, i miei occhi neri volevano vedere ma non potevano”.
La violenza del silenzio era una lama nel petto. Mi imbattei in una stanza piena di misteri e colori, accadde all’improvviso. E vidi. C’erano dei quadri appesi al muro, silenziosi, tremendi, cupi, erano denti che mangiavano la carne. Il mio occhio scivolava su quelle figure, attonito, incredulo. Avevo trovato una narrazione, una rappresentazione. Tutti dovrebbero imbattersi in questi quadri, l’intera umanità dovrebbe soffermarsi a riflettere! L’immagine all’interno di quelle forme è come una guarigione, l’incubo è la realtà, quello che la società dovrebbe essere è in quello che non è rappresentato, e torna a far parte dell’immaginazione di ognuno di noi. L’immaginazione è nello scarto tra quello che questi quadri ci fanno vedere e quello che è in fondo ai nostri sogni e desideri. La libertà dell’espressione! La chiave è questa! Leggo il nome dell’artista: Luca Palazzi. Accanto a lui ci sono altri nomi di pittori, ognuno con il suo mondo, la sua arte, la sua via, tutti ricercatori, tutti poeti, narratori. Il mio alito poteva varcare l’oscurità. Luca Palazzi è un narratore di classe del nostro tempo, uno di quelli che mette le mani negli enigmi del tempo. Può essere il bello il “Vero”? Sicuramente il Vero può essere tremendo. Ma lo si deve saper raccontare e questo pittore lo sa fare con rara capacità, fornendo un appiglio sul caos. C’è un quadro su tutti, che scarnifica le vecchie retoriche rivoluzionarie, che ci induce a riesaminare criticamente nel suo insieme un sistema di valori che ci era stato dato come garante del progresso e del benessere dell’umanità. Il capitalismo grugnisce violento ultima frontiera di civiltà, l’unico dei mondi possibili, ci dicono, e le vecchie icone della Rivoluzione proletaria del’900 muoiono. In questo contesto la paura genera confusione e la confusione disillusione. Il Maestro Luca Palazzi sa regalarci ancora un’illusione. Tutta racchiusa dentro questo sguardo disincantato verso una realtà che dobbiamo ricostruire.

giovedì 28 novembre 2013

L’altra Parte dell’Arte di Flaviana Pesce

Dal 5 dicembre alle ore 19.00 al 10 dicembre alle ore 19.00

Inaugurazione: giovedì 5 Dicembre 2013 alle ore 19.00

A cura di:Tiziano M. Todi
Organizzazione Grazia Marino P&G Events Roma
In collaborazione con MM Productions srl
Scenografia di Terrence Briscoe T.B. Project
Bollicine a cura di Gaetano Costa
www.galleriavittoria.com - info@galleriavittoria.com

Il lavoro di Flaviana Pesce regala l'opportunità di restare passivamente sospesi in un viaggio senza fine, ma elargisce contemporaneamente anche la possibilità di lanciarsi attivamente all'inseguimento delle scie lasciate da colori incredibilmente fluidi, vivi e veloci …fino a non poter più distinguere bene i limiti spaziali della tela dai confini soggettivi della propria visione d'insieme.
Nelle sue opere ci si può entrare, insomma, per contemplare la vita vera o per vivere davvero la sua contemplazione. Si approda nei territori vasti e ancora inesplorati di un'immaginazione tumultuosa, dove la forza evocativa si mostra in grado di rompere gli argini dell'abitudinario scorrere delle idee e dei pensieri, facendoci immergere in un nuovo e più vivo fluire ininterrotto di emozioni.

Il colore per Flaviana Pesce non ha niente a che fare con il colore così come viene inteso nel senso comune: non deve mai definirsi completamente nella sua astrattezza concettuale, nè può mai nemmeno esaurirsi nella sua materialità elementare; si tratta dunque di un colore che sa bene come mostrarsi vivo, che sa far sentire il proprio respiro, che sa esprimere il proprio dinamismo muovendosi e smuovendo la rigidità di tutte le idee e delle forme rivissute identiche più per abitudine che per spontanea ed improvvisa ispirazione. E questo significa cambiare tutto: cambiare tutte queste idee, tutte queste forme. Ma ancora prima -e soprattutto- significa avere il coraggio di stravolgere tutte le regole necessarie alla loro concezione.

Flaviana Pesce ha concepito e saputo utilizzare una tecnica che le permette di andare ben oltre la più immediata ed evidente provocazione estetica. Quella che l'artista usa, infatti, è una tecnica molto più sottile, sofisticata e inedita di quanto a prima vista possa trasparire. Ad uno sguardo più attento e prolungato, infatti, essa si svela tanto ricca e complessa da saper garantire l'ulteriore piacere di una scoperta estetica progressiva. Ogni opera sa farsi lentamente strada nella percezione visiva dell'osservatore, fino a moltiplicare i suoi sguardi in modo esponenziale, inducendo poi ogni sguardo a scoprire sempre nuove vie attraverso mille prospettive alternative: mille strade che solo fino ad un attimo prima sembravano non poter esistere neppure.

Attraverso le sue opere, danzando con inedito stile sulla sottile linea di confine tra reale e ideale, tra materiale e concettuale, l'artista decostruisce il procedimento tipico e costitutivo di ogni definizione astratta, arrivando a rimettere in questione perfino lo stesso processo formativo del concetto di identità. E' soprattutto in questo modo e in questo senso che la Pesce riconosce all'arte l'altra sua parte, quella cioè più viscerale, ovvero il suo compito prioritario di squarciare ogni orizzonte pervenuto per mostrare un cielo ulteriore non ancora definito, un frammento di Altrove che - inaspettato, non ancora pensato né ancora vissuto- fin dal suo primo profilarsi si dimostra già in grado di toglierci il respiro. Per poi ridarcene uno molto diverso, più profondo e prolungato: un sospiro d'amore.
Le sue tele sono calendoscopi magici pieni di sorprendenti e sinuosi percorsi immaginativi, di sentieri vivaci, di strade coloratissime, di segni eterogenei in grado di comunicare sentimenti vivi e indefinibili - e per questo indelebili.

Quando l'amore artistico per la bellezza e la consapevolezza, più personale e intima, della bellezza dell'amore riescono a fondersi insieme, allora possono dar luogo a vere e proprie opere d'arte. In questo caso particolare, però, le opere di Flaviana Pesce costituiscono di fatto il luogo spaziale di questo incontro e di questa unione speciale. E nel loro essere in continuo movimento da una dimensione all'altra, se non costituiscono anche vere e proprie opere d'arte, mostrano comunque la vera e propria arte all'opera, riuscendo non solo, semplicemente, a farsi vedere ma anche a farsi pensare e sentire.

Per questi motivi i suoi lavori non sono solo bidimensionali, ma tridimensionali e poli-dimensionali; opere in grado di mostrare sempre almeno un oltre e un altrove: oltre i confini delle forme, oltre l'uso dei materiali e altrove rispetto alle tradizionali dimensioni spaziali.

Le sue opere sembrano volerci dire che il calore della vita ha anche un colore… e che questo colore, oltre le tradizionali regole, è un'emozione che si chiama amore.

Claudio Bardi



“Accinctio - La forza di combattere”

 
 
“Accinctio - La forza di combattere”
 Mostra Personale di LUIGI CERVONE
a cura di CECILIA PAOLINI
Ufficio Stampa: Angelo Andriuolo - ARS IMAGO DEI e Federica Dal Forno -
 ASSOCIAZIONE G.A.P.
al “Museo di Villa Vecchia - Villa Doria Pamphilj”
Via Aurelia Antica 183 - Roma 07 Dicembre - 30 Dicembre 2013
Vernissage: Sabato 07 Dicembre 2013 - Ore 17.30
Catalogo: Daphne Museum


Patrocini: Regione Lazio - Roma Capitale
Organizzazione: ASSOCIAZIONE G.A.P.
“Accinctio - La forza di combattere” è un evento a favore dell’A.I.S.M.

mercoledì 27 novembre 2013

OltreViola: pittura, teatro, musica e altri deliri presenta "un Lituus in studio d'artista"


Finalmente dopo la Giornata impensata  tutta primaverile di maggio, dopo ben sette mesi siamo pronti per una nuova giornata particolare -anzi due- dal titolo un Lituus in studio d'artista, cosa vuol dire? continuate a leggere se volete e lo scoprirete, intanto vi informo che il 7 e l'8 dicembre 2013, in questi due giorni di pieno inverno, aprirò nuovamente il mio studio dove potrete vedere i nuovi dipinti, le nuove video performance e fluttuare fra profumi di olio di lino e trementina, disegni e idee, come sempre... ingresso libero.

Domenica 8 esattamente alle ore 19.00, l'ingresso diverrà unicamente su appuntamento per poter dare spazio agli incontri OltreViola: pittura, teatro, musica e altri deliri. 

Come ormai saprete, questi appuntamenti avvengono sempre con autori che ho conosciuto e con cui è nata una reciproca stima e di conseguenza anche l'idea di fonderci per proporre idee nuove ed aprire ancor di più (o almeno tentare), le nostre menti.
Sono quindi davvero onorata di potervi invitare a far parte della presentazione del libro di Andrea Amato: Lituus, gli etruschi e le energie della madre terra.

E a proposito di ciò: ma voi, lo avete un Lituus?
Ma sì dai! quel bastone ricurvo che finisce a spirale e che decide il fas e il nefas, ossia se le azioni siano gradite o meno agli dei... no?
Beh... in effetti neanche io lo posseggo, ci vuole dedizione, saggezza, bisogna divenire -cosa per nulla facile- un Augure per poterlo avere, per poterlo usare, brandire e trovare finalmente il mundus.
Però, conosco chi lo ha: si chiama Caile Vibenna, un giovane etrusco che fa domande e si stupisce come tutti gli uomini arguti che fortunatamente nascono in ogni era: attraversa ostacoli imposti da anziani sacerdoti con un po' di timore e circospezione ma con l'ambizione di superarli, di ottenere la conoscenza, per poi scoprire e liberare il proprio potere... e la propria energia.
Caile nasce dalla mente dello scrittore Andrea Amato ma forse è meglio dire che la storia di Caile, è una storia scritta secoli fa. Nel tufo. E l'autore l'ha letta nel tufo e ce ne ha rimandato il fascino che lo ha colpito quando era ancora un ragazzo.
La lettura di Lituus è stata per me come la notte che Caile passa con la bella e sensuale Velaria: lunga e larga.
Sono rimasta coinvolta in un viaggio di passione, ironia, verità, culture e densa energia, uno di quei viaggi che non vorresti abbiano mai fine.
Le illustrazioni sono perfettamente in sintonia con lo scritto: realizzate da Vito Maria Fimia con estrema accuratezza e sarà possibile visionarle oltre che nella stampa del libro, anche originali, nei due giorni di apertura dello studio.


Poter condividere questo viaggio con chi lo desidera in un luogo dove di energia ce n'è in ogni angolo ed ogni segno attuale appartiene al primordiale, è il mio augurio.

Vi aspetto.
Viola Di Massimo

per informazioni dettagliate vai qui

Lituus di Andrea Amato è possibile trovarlo:

"SEXTO SENTIDO"

Sexto sentido
Organizzato da: Atelier degli Artisti
Luogo: Atelier degli Artisti Studio d’Arte
Curatore: Spirito Costa
Collaboratori: Gianluca Tedaldi, Visual Art
Artisti: Palù de Andrade, Spirito Costa, Alessandro Scapinelli, Manuela Verdi
Giorni mostra: Dal 3 Dicembre 2013 al 9 Dicembre 2013
Orari di apertura: lunedì-sabato ore 11.00-20.00
Indirizzo: Circonvallazione Gianicolense, 22/a 00152 Roma (RM)
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 06 5816246
E-Mail info: atelierdegliartisti@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.atelierdegliartisti.it
Comunicato stampa
L’Atelier degli Artisti (Circonvallazione Gianicolense 22/a), in collaborazione con l’associazione culturale Visual Art e a cura di Spirito Costa, si presenta finalmente al pubblico dopo un periodo di riorganizzazione e di ricerca artistica. Sono inviati, oltre gli appassionati della nuova arte (di impianto concettuale ma con la capacità di coinvolgere tutte le più vive tendenze espressive) anche tutti coloro che desiderano provare un’esperienza intellettuale ed estetica forte. Infatti, con l’occasione, il nuovo spazio ospiterà allestimenti di quattro artisti che, pur nella personale identità artistica, sono intrisi di una sincera passione comunicativa.
“Sesto sentido” – Sesto senso in italiano – costituisce un’espressione ormai universalmente familiare che evoca la capacità di attingere ad una verità più profonda rispetto alla apparente insignificanza del mondo e tocca tasti sensibili della nostra condizione umana.
Lo storico dell’arte Gianluca Tedaldi accoglierà i convenuti illustrando brevemente gli scopi e la mission del nuovo spazio che prosegue il cammino del già consolidato studio d’arte “Atelier degli Artisti”.
Ciò che Spirito Costa (Art Director) vuol trasmettere con il suo lavoro non è una proposta commerciale basata sulla ricerca del successo che si ottiene concedendo al pubblico ciò che già conosce e lo rassicura, ma una sfida più rischiosa (alla quale non è estranea la sua radice sudamericana), quella di proporre una nuova sensibilità grazie a questo spazio dedicato agli artisti e all’arte contemporanea dove il nuovo sa anche esprimersi e sensibilizzare con linguaggio raffinato.

"SEXTO SENTIDO"
Brasile/Italia Mostra d'Arte Contemporanea "SEXTO SENTIDO"
Inaugurazione
Martedì 3 dicembre alle ore 18.30
3-9 Dicembre 2013
Atelier degli Artisti
Circonvallazione Gianicolense, 22/a Roma (RM) 150 mt. Stazione Trastevere
atelierdegliartisti@gmail.com

sabato 23 novembre 2013

la piccola Sposa bianca - viola di massimo - giornata internazionale contro la violenza sulle donne



Se fosse stata adulta, pronta e se fosse stata una propria scelta, quel qualcosa di vecchio, di blu, di nuovo e di prestato sarebbe stato un gioco divertente di una tradizione scaramantica che ormai non si sa più. Ma "La piccola Sposa bianca" fra ritmi berberi ed europei, ci testimonia che c'è una grande parte di mondo che non sceglie, non può scegliere. Che sia una religione usata a proprio piacimento, una legge oppure la prepotenza di qualcuno non importa, in questo nostro mondo, a volte, non si sceglie proprio nulla e l'onore dell'individuo, semplicemente, non esiste.
A volte, tutto è veloce e non si ha il tempo di accorgersi di cosa stia accadendo... anche alla propria figlia, piccola o grande che sia. Ciò, accade in ogni dove e in ogni modo.
"La piccola Sposa bianca" ci racconta parole di coraggio e di saggia lucidità che una madre nelle atrocità della vita può arrivare ad avere, per poter donare tutta la forza possibile che dovrà contenere la sua bambina con una veste da sposa troppo grande, una bimba scelta e prescelta come sposa bianca, pura, come sacrificio per quella grande fetta di mondo fatta di violenze, abusi, potere e spiccato senso del possesso.
Questa madre, ha avuto davvero troppo poco tempo per poter insegnare cose più grandi di tutti noi alla sua bambina e in poche righe sceglie di raccontare alla figlia, la dignità.

La piccola gira con il sottofondo di un carillon come una bambola vinta, sullo sfondo, la "biografia di un pensiero fisso" l'opera che Viola Di Massimo ha dedicato alla sua ricerca artistica e a tutte le donne che hanno lottato e vissuto prima di lei, e su cui sono visibili il simbolo viola della devozione e quello rosso dell'amore dal cuore nero che ne nasconde il mistero.
Nella giornata internazionale dei diritti del bambino (20 novembre) e quella contro la violenza sulle donne (25 novembre), questa volta quindi, Viola Di Massimo si concentra sulla figura di una bambina che unisce uomini, donne e bambini, in un unico cuore che continua a battere, battersi e lottare comunque e sempre contro ogni tipo di violenza verso tutti gli esseri viventi... la piccola sposa bianca siamo noi: piccoli sempre e comunque davanti a ricordi ed eventi troppo grandi, sposi di questo nostro mondo che non abbiamo scelto, ma anche bianchi di un piccolo residuo di purezza superstite che si è salvata e protetta nonostante il crescere, nonostante l'evoluzione della nostra durezza, nonostante... tutto.
F.M.


Promosso da Propaganda per la Civilizzazione delle Masse  [movimento artistico]

venerdì 22 novembre 2013

Personale del Maestro Peo Mainieri



l'Associazione Culturale Arte-Saman di via Giulia - Roma
presenta:

prima personale del Maestro

Peo Mainieri

galleria Collezione Saman via Giulia - Roma
Dal 23 novembre, Fino al 29 novembre
inaugurazione 23 nov. alle ore 18:00

Peo Mainieri è stato per lungo tempo associato all’immagine che aveva dato di sé nell’arco della sua vita e cioè a quella del commerciante di antichità, del collezionista d’arte e dell’appassionato di pittura.
In realtà era anche un abile pittore.
Iniziò con la tecnica ad olio, ma purtroppo esistono pochissimi esemplari di questo periodo.
In seguito la sua estrosa fantasia lo portò ad inventare una sua tecnica di collage. Assemblando vari materiali riuscì a dare ai suoi soggetti l’autenticità della natura e la sua plasticità. A partire dagli anni sessanta, si dedicò esclusivamente a questa tecnica prediligendo nei suoi soggetti scorci della vecchia Milano con i suoi Navigli, le sue case di ringhiera, i vecchi cortili.
Ci fu anche un momento in cui subì il fascino di Modigliani. Alcune sue opere lo testimoniano. Alcuni suoi lavori, non più disponibili, sono stati riprodotti su tela con tecnica digitale, grazie ad alcune foto ritrovate per caso, e poi riproposte.
http://www.peomainieri.com/index.html



Galleria Collezione Saman
via Giulia 194/a
Roma

Infoline:
Ass. Cult. "Arte-Saman"

Orari:
lunedì: chiusura
martedì-sabato: 10:30-13:00 16:30-19:30.
domenica: 10:30-13:00 e 17:00-19:30
(solo in occasione di mostre in corso)
Email: collezionesaman@gmail.com
Sito: www.collezionesaman.it

Staff:
Barbara Berardicurti, 328 4153400
Patrizio de Magistris, 392 0525969
Kristina Milakovic, 347 0088425
Claudio Meli, 328 1397795
Fabio Imperiale, 349 5300652

SPAZIO LIBERO IN MOSTRA Liliana Maniero


 SPAZIO LIBERO IN MOSTRA

Liliana Maniero

A via Costabella 28, in zona Prati, quasi in angolo col lungotevere della Vittoria, in un locale vuoto, ex sede dell’ Istituto Culturale Ceco, messo a disposizione da un amico, nel frattempo che si venda o si affitti, Liliana Maniero organizza la mostra collettiva Via Costabella 28/30/32. Spazio libero in mostra con gli artisti Laura Barbarini, Francesca Tulli, Romana Vanacore e Fabio Viscardi. Una mostra di due giorni, un lungo weekend d’arte, tra le pitture di Laura Barbarini, le sculture e i dipinti di Francesca Tulli, le ceramiche di Romana Vanacore, le fotografie di Fabio Viscardi.

Laura Barbarini presenta una serie di opere su carta dove affronta in modo evocativo il grande tema della natura. Frammenti che ne rivelano una profonda conoscenza e frequentazione e che riflettono la complessità e ricchezza del suo mondo interiore. Francesca Tulli con le sue figure scultoree e gli scorci pittorici di interni e paesaggi , esprime la percezione di un mondo sempre in equilibrio precario e al limite tra realtà e sogno. Romana Vanacore , esplorando le potenzialità plastiche delle diverse argille da' vita a forme di memoria organica in cui intenzionalità compositiva d’origine concettuale e casualità informale dialogano nella ricerca dell’assoluto. Nelle fotografie di Fabio Viscardi le immagini si sdoppiano e si sovrappongono in un doppio scatto che mantiene la coerenza del gesto fotografico. Affiorano i frammenti dei grandi miti dell’arte: la bellezza della scultura classica e quella novecentesca delle macchine, in un ambiguo confronto che in un nostro tempo così incerto sembra essere rassicurante.

Titolo mostra: Via Costabella 28/30/32. Spazio libero in mostra

Artisti: Laura Barbarini, Francesca Tulli, Romana Vanacore e Fabio Viscardi.

Inaugurazione: sabato 30/11/2013 ore 11-21

Durata: fino al 1/12/2013

Orari: dalle ore 11,00 alle ore 21,00

Luogo: Via Costabella 28, Roma

Info: Liliana Maniero - info@galleriamaniero.it - 333 3999436

 

Mostre s.t. foto libreria galleria

PHOTOLUX | festival internazionale di fotografia
EXPOLUX
sabato 23 e domenica 24 novembre,
ore 10:00-19:00
stand di s.t. foto libreria galleria

Lucca, Real Collegio
info link


 

FotoLeggendo- IX Edizione “A occhi aperti”
Dino Ignani
80’s DARK PORTRAITS

a cura di Matteo Di Castro e Paola Paleari
opening martedì 26 novembre, ore 19:00-23:00
con photo shooting di Martina Monopoli e DJ- set di Paolo Tetaalla mostra si accompagna il libro 80’s DARK PORTRAITS
con testi di Daniela Amenta, Roberto D’Agostino, Paola Palearie un racconto di Emanuele Trevi
info link


s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25
Roma 00193
+39 0664760105
info@stsenzatitolo.it
www.stsenzatitolo.it

giovedì 14 novembre 2013

Personale di Antonio Tamburro

 
6° Senso Art Gallery di Roma presenta la mostra di Antonio Tamburro.
Da giovedì 14 novembre, giorno dell’inaugurazione (ore 19,00) saranno esposti nelle articolate sale della galleria di Largo del Tritone, una serie di nuove opere su tela del pittore molisano. Nell’invito la riproduzione sfumata di un suo quadro, “La Stanza”. L’interno è dinamico, di reminiscenza futurista. L’immagine di una sedia che si moltiplica a ventaglio. La sovrapposizione del tempo e del suo scorrere veloce. Poi quello sguardo di do...nna su un corpo definito bello. Ci guarda e seduce. Sembra dominare il grigio ma ci accorgiamo essere al servizio di un sapiente uso di colori accesi, quasi stridenti, che prendono possesso della tela, definendone lo spazio e imprimendone il movimento.
Quella di Antonio Tamburro è una lunga carriera. Importanti le esposizioni sia in Italia che all’estero. In un lontano 1984 partecipa con Alberto Burri, Giuseppe De Gregorio, Rambaldi alla mostra “Itinerari, ricerca e misteri dell’arte, artisti umbri contemporanei”, essendo lui per metà umbro d’adozione. La sua arte figurativa è passata incolume attraverso le altalenanti prese di potere concettuali. Nel 2002 sul mensile Arte Mondadori un redazionale sui protagonisti della pittura contemporanea lo definisce “il solitario della pittura”. Antonio Tamburro segue un proprio naturale percorso fatto di sperimentazioni continue in cui pennellate a larghe campiture hanno lasciato il posto a gesti frenetici ma delineanti. Il colore graffia la tela. Ne risultano figure immerse in paesaggi marcatamente contemporanei in cui il turbinio dell’esistenza quotidiana muove verso lo spettatore. Macchine affastellate, corpi solitari di donne sedute in un caffè o nella loro intimità domestica, folle metropolitane che marciano compatte e pur divise sotto ombrelli che ne celano l’identità, queste e altre immagini invitano ad entrare nell’immaginario di Antonio Tamburro e a riscoprirne ogni volta la sua arte.

Antonio Tamburro nasce nel 1948 ad Isernia. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli e nel 1968 si trasferisce a Roma. Grazie alla sua maestria nell’uso del colore, Antonio Tamburro riesce a dare vita a nuove e molteplici forme apparentemente nate dalla casualità del gesto come risultato della sua grande sensibilità nell’osservazione della realtà.
Numerose riviste d’arte s’interessano del suo lavoro dedicandogli ampi servizi.
Nel 1983 una sua importante mostra viene ospitata negli spazi prestigiosi del Palazzo Comunale di Perugia.
Nel 1984 viene allestita una collettiva con Burri, De Gregorio e Rambaldi.
Il 1988 lo vede al seguito del Giro d’Italia su invito del Comitato Organizzatore, per realizzare un ciclo di dipinti sul tema delle corse ciclistiche esposti poi nelle varie città del circuito. Tre anni dopo, una sua mostra personale dal titolo "Le Giuliette di Tamburro" viene allestita nei suggestivi spazi della Casa di Giulietta a Verona, e nello stesso anno Tamburro espone in Germania, ad Amburgo e a Toronto.
Nel gennaio del 2000 una serie di sue opere sono esposte alla rassegna "Art Miami 2000".
Nel 2009 gli viene dedicata un´antologica per i quarant´anni di attività a Palazzo Venezia a Roma.
Collettiva “Italian Olympic Spirit” presso Casa Italia CONI XXI Giochi Olimpici invernali Vancouver 2010
Doppia personale ColorAZIONE. L´Azione-Colore in Antonio Tamburro e Gaetano Pesce, Centro culturale Altinate San Gaetano Padova 2011
Collettiva presso CASA ITALIA Giochi Olimpici Londra 2012.
Personale a St. Moritz presso il Circolo del Polo.
Attualmente lavora molto all’estero.

Opening e brindisi inaugurale ore 19.00

La mostra proseguirà fino al 3 dicembre
Ingresso gratuito

Mostra Personale di Germana Ponti

Mostra Personale di Germana Ponti
Presso Ass. Culturale ArteDegas
Via Della Stazione del Lido,32 Ostia
16 – 30 NOVEMBRE 2013

INAUGURAZIONE SABATO 16 NOVEMBRE ORE 18:30



Mostra collettiva G.G. Belli all’Orologio

Mostra collettiva G.G. Belli all’Orologio
Omaggio degli Artisti a G.G. Belli
14-30 Novembre 2013
Associazione Studio L’Orologio – Guelfo
vicolo Sforza Cesarini, 3 Roma
giov. ven. sab. 16,30-19,00


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